MILANO—Nuovi filmati shock di animali che soffrono negli allevamenti per la produzione di pellicce in Finlandia—un paese che produce pellicce vendute in paesi come l’Italia e il Regno Unito—mostrano volpi con ferite aperte e infette, occhi lacrimosi e deformità alle zampe. L’inchiesta, condotta alla fine di ottobre dalla rinomata organizzazione per la protezione degli animali Humane Society International/UK, in collaborazione con l’organizzazione finlandese per la protezione degli animali Oikeutta eläimille, ha rafforzato le richieste di HSI/Europe per un divieto di allevamento di animali per la produzione di pellicce a livello UE. Nel frattempo, nel Regno Unito, che ha importato pellicce dalla Finlandia per un valore superiore ai sedici milioni di sterline dal 2000, HSI/UK sta chiedendo al Governo di supportare una proposta legislativa per un divieto delle importazioni e delle vendite di pellicce.
Gli investigatori, che hanno preso precauzioni per la biosicurezza, hanno riscontrato la violazione delle misure per la prevenzione delle malattie zoonotiche negli allevamenti visitati, con un grave rischio per la salute pubblica. Hanno anche filmato volpi obese, definite “mostruose”, con eccessive pieghe cutanee dovute alla selezione per aumentare la produzione di pelliccia, e volpi che mostravano comportamenti ripetitivi, indicatori di stress psicologico.
A questo link è possibile visionare foto e video dell’investigazione. Si prega di inviare una mail a escuri@hsi.org per il download.
La Finlandia è fra gli ultimi paesi europei in cui l’allevamento di animali per la produzione di pelliccia è ancora legale, con l’industria finlandese che si vanta del fatto che quasi il 100 per cento dei suoi allevamenti di volpi sia certificato dal sistema SAGA (incluso il protocollo WelFur), un insieme di linee guida promulgato dalla casa d’aste finlandese SAGA, che promette “il massimo livello di benessere animale”. Tuttavia, le orribili condizioni documentate—anche negli allevamenti certificati SAGA—mostrano la realtà straziante dell’industria: volpi confinate in gabbie piccole e spoglie per tutta la loro vita, senza mai poter sentire l’erba sotto le zampe, né esprimere comportamenti naturali come correre, scavare e cacciare. La pelliccia di volpe proveniente dalla Finlandia è utilizzata da marchi come Woolrich e Yves Salomon e i brand italiani Ermanno Scervino e Fendi.
Sebbene l’allevamento di animali per la produzione di pellicce sia vietato nel Regno Unito per motivi di benessere animale da più di vent’anni, questo crudele e futile prodotto della “moda” è ancora importato e venduto nel Regno Unito. Nell’ottobre 2024 è stata introdotta una proposta legislativa, definita “Private Member’s Bill”, per vietare l’importazione e la vendita di pellicce nel Regno Unito. Se approvato, il divieto porrebbe fine alla complicità del paese nella crudeltà e nel rischio per la salute pubblica legati al commercio globale di pellicce.
Claire Bass, Direttrice delle Campagne e delle Relazioni Istituzionali di Humane Society International/UK, ha dichiarato: “Gli allevamenti finlandesi di animali da pelliccia descrivono il benessere animale come ‘una priorità assoluta’, ma questa inchiesta racconta una storia molto diversa. Costretti a trascorrere tutta la loro vita in gabbie solo un po’ più grandi dei loro corpi, molti degli animali che abbiamo visto erano cronicamente stressati, altri avevano occhi e bocche malati e alcuni presentavano ferite aperte, chiaramente non trattate. Inoltre, abbiamo assistito a violazioni delle normative destinate a prevenire la diffusione dell’influenza aviaria. Ho visitato circa venti allevamenti negli ultimi sei anni e, da quanto ho visto in ogni occasione, è chiaro che il commercio di pellicce ignora sistematicamente sia il benessere animale sia la salute pubblica. Queste condizioni orribili sono lontane anni luce dall’immagine di ‘lusso’ che il commercio di pellicce cerca di dipingere”.
Focolai sia di Covid-19 sia di influenza aviaria ad alta patogenicità in oltre cinquecento allevamenti di animali per la produzione di pelliccia in Europa e Nord America hanno allarmato scienziati e autorità sanitarie. In seguito al focolaio di influenza aviaria riscontrato negli allevamenti finlandesi nel 2023, che si ritiene sia stato originariamente causato dai gabbiani selvatici, le autorità finlandesi hanno introdotto misure di biosicurezza e fasi obbligatorie di test sulle carcasse. Hanno anche istituito regolamenti che richiedono l’uso di reti per impedire agli uccelli selvatici di accedere alle gabbie degli animali allevati, alla loro acqua e ai loro alimenti; le reti devono essere controllate regolarmente e ogni uccello rinvenuto all’interno deve essere rimosso immediatamente. Gli investigatori di HSI/UK hanno identificato allevamenti che mettono a rischio la salute pubblica ignorando queste regole. In molti casi, le reti non coprivano tutta la lunghezza delle gabbie, e in un allevamento è stato rinvenuto il corpo in decomposizione di un gabbiano selvatico proprio sotto una fila di volpi in gabbia.
Kristo Muurimaa di Oikeutta eläimille ha dichiarato: “Gli allevamenti finlandesi per la produzione di pellicce rappresentano una catastrofe sanitaria in attesa di verificarsi. Le gabbie sono esposte agli agenti atmosferici e non c’è modo di prevenire in modo affidabile che gli uccelli selvatici infettino gli animali allevati con l’influenza aviaria. Esortiamo il Governo finlandese a seguire l’esempio di altri ventidue paesi europei e a fornire supporto affinché gli agricoltori possano porre fine rapidamente a questa industria”.
Alessandro Fazzi, Consulente Rapporti Istituzionali di HSI in Italia, ha aggiunto: “I divieti di allevamento di animali per la produzione di pellicce già ottenuti in molti paesi europei, inclusa l’Italia, grazie all’impegno di HSI e di altre organizzazioni, rappresentano un passo fondamentale verso un’Europa più etica e rispettosa degli animali. Per questo, è necessario che il divieto venga esteso al più presto su tutto il territorio dell’Unione Europea”.
NOTE
- Decine di milioni di animali soffrono e muoiono ogni anno a causa del commercio globale di pellicce. La stragrande maggioranza degli animali viene allevata in batteria, all’interno di gabbie spoglie.
- Oltre al tormento fisico e psicologico causato dall’essere confinati in piccole gabbie vuote per tutta la loro vita, i metodi comunemente usati per uccidere gli animali allevati per le loro pellicce sono altrettanto crudeli. Le volpi vengono tipicamente uccise tramite elettrocuzione anale, mentre i visoni vengono uccisi nelle camere a gas.
- Il Regno Unito è stato il primo paese al mondo a vietare l’allevamento di animali per la produzione di pellicce. Un totale di ventidue paesi europei, inclusa l’Italia, ha vietato questa pratica crudele; le ultime nazioni in ordine cronologico sono state la Romania e la Lituania.
- In seguito ai focolai di influenza aviaria riscontrati nel 2023 negli allevamenti finlandesi, nei quali si riteneva che fosse probabilmente avvenuta la trasmissione da mammifero a mammifero, le autorità locali hanno ordinato l’abbattimento di tutti gli animali presenti negli allevamenti coinvolti (circa 500mila visoni, volpi, cani procione e zibellini) per motivi di salute pubblica.
- In un articolo pubblicato a luglio 2023 sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, la prof.ssa Wendy Barclay e il dott. Thomas Peacock dell’Imperial College di Londra hanno avvertito che l’allevamento di animali da pelliccia rappresenta un rischio per l’insorgenza di futuri focolai di malattie e dovrebbe essere considerato altamente rischioso, al pari del commercio di carne di animali selvatici e i mercati di animali vivi.
- Uno studio pubblicato su Nature a settembre 2024 ha svelato come, negli allevamenti cinesi per la produzione di pellicce, siano stati identificati trentanove virus classificati come “potenzialmente ad alto rischio” per la trasmissione all’organismo umano, inclusi tredici virus nuovi e undici virus responsabili di zoonosi. Il prof. Edward Holmes dell’Università di Sydney, tra gli autori dello studio, ha descritto il commercio di pellicce come “una scommessa” e ha sottolineato che gli allevamenti a esso dedicati comportano un chiaro “rischio epidemico o pandemico”.
- Un decreto del Ministero finlandese dell’Agricoltura e delle Foreste stabilisce l’adozione di misure precauzionali per prevenire la trasmissione dell’influenza aviaria dagli animali selvatici agli animali allevati per la loro pelliccia. Quando hanno visitato gli allevamenti, gli investigatori hanno adottato misure di protezione completa per la biosicurezza, indossando nuove tute protettive, copriscarpe e mascherine in occasione di ogni visita, e hanno effettuato gli appositi test per assicurare la loro negatività al Covid-19 prima delle visite.
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Contatti stampa: Elisabetta Scuri: +39 3445283910; escuri@hsi.org