Natura morta. In consegna.

Il macabro business della caccia al trofeo negli scatti di Britta Jaschinski. 12 - 21 marzo 2024, Camera dei Deputati—Palazzo Valdina, Piazza in Campo Marzio 42, Roma

Humane Society International / Europa


HSI

(for English version, please scroll down)

Corpi, pelli, zampe e teste dagli sguardi oramai vacui, irrigiditi nell’immobilità della morte. Non più animali, ma oggetti, resi tali dalla canna di un fucile e immortalati dall’obiettivo della fotocamera. Sono nature morte del nostro tempo, dei secoli XIX-XXI. Questa l’essenza degli scatti di Britta Jaschinski, esposti alla mostra “Natura morta. In consegna.”,che, come lascia intendere il titolo, evocano il parallelismo tra l’uccisione e la reificazione di animali appartenenti a specie minacciate e a rischio di estinzione e l’idea classica di “natura morta”, ovvero la raffigurazione, normalmente pittorica, di oggetti inanimati, tra i quali anche bottini venatori.

“Natura morta. In consegna.” invita il pubblico a riflettere sulla complessità morale e sul simbolismo celati nei trofei di caccia: macabri souvenir che un’élite di cacciatori, solitamente occidentali, ottiene dall’uccisione di animali “ambiti”, braccati e abbattuti per divertimento in nazioni lontane, per poi importarli nelle proprie. Oggetti considerati spesso sinonimo di prestigio e status che, in realtà, rappresentano una visione antropocentrica, anacronistica e coloniale della natura.

L’obiettivo della mostra è, dunque, quello di evidenziare l’impatto della caccia al trofeo, ancora legale in molti paesi, evidenziando il disprezzo per la vita animale, in particolare quella di specie a rischio di estinzione e protette a livello internazionale, la pericolosità per gli sforzi di conservazione e per la tutela degli ecosistemi, della biodiversità e dell’ambiente, ma anche l’assenza di benefici economici per le comunità locali, a dispetto delle affermazioni buoniste dei suoi sostenitori. I cacciatori di trofei, infatti, contribuiscono solo marginalmente all’economia dei luoghi nei quali praticano il loro passatempo, a fronte di ingenti sofferenze per gli animali, danni ambientali e sociali.

La caccia al trofeo e il suo impatto
Nei dieci anni tra il 2013 e il 2022, l’Unione Europea ha importato trofei di caccia provenienti da oltre 27.000 animali appartenenti a specie protette dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES), posizionandosi come il secondo importatore mondiale dopo gli Stati Uniti d’America. I principali paesi esportatori verso l’UE sono Namibia, Sudafrica e Canada. La zebra di montagna di Hartmann, il babbuino nero, l’orso nero americano, l’orso bruno, l’elefante africano e il leone africano sono tra le specie animali più importate in territorio europeo. In Italia, nello stesso periodo, sono stati importati 492 trofei; tra le specie più cacciate per l’ottenimento di trofei vi sono l’ippopotamo, l’elefante africano, il leone africano, il leopardo, l’orso bruno e l’orso polare.

La caccia al trofeo non contribuisce positivamente alla conservazione, anzi, minaccia la sopravvivenza di intere popolazioni animali. Per la natura competitiva di questa pratica, l’obiettivo dei cacciatori di trofei è uccidere animali che presentano determinate caratteristiche fisiche: gli elefanti dalle zanne più imponenti, i leoni dalla criniera più folta e scura, i rinoceronti dai corni più sviluppati. Si tratta, spesso, di individui adulti, in età riproduttiva ed essenziali per il benessere e la stabilità dei gruppi sociali e degli ecosistemi in cui vivono. I cacciatori, così facendo, causano una selezione innaturale che può alterare i tratti genetici delle popolazioni cacciate, con conseguenze negative sulla loro sopravvivenza e sulla diversità biologica. Carnivori e grandi erbivori svolgono ruoli cruciali negli ecosistemi e la caccia al trofeo rappresenta un’ulteriore fonte di stress insostenibile per specie animali che già vivono sotto continua e forte pressione antropica.

Questa pratica, in definitiva, simboleggia ideologie coloniali e, al contempo, perpetua discriminazioni e diseguaglianze sociali, offrendo un supporto estremamente limitato e distribuito in modo iniquo alle comunità locali, in particolare se paragonata al turismo di osservazione e fotografico della fauna selvatica, effettuato nel rispetto dell’etologia degli animali, che rappresenta un’opzione maggiormente etica, ma anche più vantaggiosa dal punto di vista economico per i paesi e le popolazioni coinvolte. Ad esempio, se è vero che un cacciatore può arrivare a pagare 40.000 dollari per sparare a un elefante maschio, lo stesso animale vivo può generare ogni anno 23.000 dollari tramite il turismo fotografico, ottenendo quindi un valore potenziale di 1,6 milioni di dollari nell’arco della sua vita, ovvero 40 volte quanto pagato dal cacciatore.

Trofei di caccia importati dall’Italia nell’ultimo decennio:

Specie

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

2022

Totale per specie


Ippopotamo (Hippopotamus amphibius)

0

0

6

7

5

127

13

2

0

3

163


Elefante africano (Loxodonta africana)

7

5

7

17

16

20

30

5

7

15

129

Leone (Panthera leo)

0

0

12

5

4

12

17

7

0

2

59

Leopardo (Panthera pardus)

11

6

9

5

1

8

9

3

2

1

55

Orso bruno (Ursus arctos)

0

1

0

1

7

4

2

0

2

1

18

Pecora di Marco Polo (Ovis polii)

0

0

0

5

0

5

3

1

0

0

14

Orso polare (Ursus maritimus)

0

0

0

2

0

1

0

5

1

0

9

Lupo grigio (Canis lupus)

3

0

0

1

1

0

1

1

0

1

8


Gatto selvatico (Felis silvestris)

0

1

0

1

2

2

0

0

0

0

6

Orice dalle corna a sciabola

(Oryx dammah)

0

0

2

1

1

0

0

1

1

0

6

Ghepardo (Acinonyx jubatus)

0

0

0

0

0

1

0

2

0

1

4

Markhor

(Capra falconeri)

0

0

0

0

0

0

1

0

0

2

3


Rinoceronte bianco meridionale (Ceratotherium simum
simum
)

0

0

0

0

1

0

0

1

0

0

2


Zebra di montagna di Hartmann (Equus zebra
hartmannae
)

0

0

0

2

0

0

0

0

0

0

2

Lince eurasiatica (Lynx lynx)

0

0

2

0

0

0

0

0

0

0

2

Argali del Gobi (Ovis darwini)

0

0

1

1

0

0

0

0

0

0

2

Orso nero (Ursus americanus)

0

0

0

0

0

0

0

0

2

0

2

Addax

(Addax nasomaculatus)

0

0

0

0

1

0

0

0

0

0

1

Rinoceronte nero

(Diceros bicornis)

0

0

0

0

1

0

0

0

0

0

1

Giraffa

(Giraffa camelopardalis)

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

1

Argali

(Ovis ammon)

0

0

0

0

0

0

1

0

0

0

1

Giaguaro (Panthera onca)

0

0

0

0

0

1

0

0

0

0

1

Tigre

(Panthera tigris)

0

0

0

0

0

1

0

0

0

0

1


Babbuino giallo (Papio cynocephalus)

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

1


Cefalofo azzurro (Philantomba monticola)

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

1

Totale annuale

21

13

39

48

40

182

77

28

15

29

492

Fonte: dati estratti dal CITES Trade Database, aggiornati al primo febbraio 2024.

#NotInMyWorld
La collocazione di questa mostra non è affatto casuale. È facile riconoscere il coinvolgimento dell’Italia in questa pratica dannosa ed è pertanto necessario sottolineare la necessità di un’azione legislativa, a livello europeo e nazionale, per fermare le importazioni ed esportazioni dei trofei di caccia ottenuti da specie minacciate e a rischio di estinzione che ad oggi sono ancora legali.

Con la campagna #NotInMyWorld, Humane Society International accende un riflettore sul tema e intende responsabilizzare le politiche dei singoli Stati Membri e dell’Unione Europea, ma anche quelle aziende che, direttamente o indirettamente, agevolano o supportano la caccia al trofeo.

In pochi anni, la campagna ha già raggiunto importanti risultati: a gennaio 2024, il Parlamento belga ha definitivamente vietato l’importazione di trofei di molte specie a rischio di estinzione, così come ha fatto il Parlamento finlandese a dicembre 2022, mentre una legge simile è in discussione presso il Parlamento francese. Per quanto concerne l’Italia, proposte di legge che puntano a vietare l’importazione e l’esportazione dei trofei di caccia sono state presentate sia durante la scorsa legislatura, sia nella presente, tanto alla Camera, a prima firma dell’On. Brambilla, quanto al Senato, a prima firma della Sen.ce Bevilacqua. Infine, a dicembre 2023 la compagnia aerea di bandiera ITA Airways ha aderito alla campagna, formalizzando il divieto di trasportare trofei di caccia sia come merce cargo, sia come bagaglio al seguito del passeggero sui propri voli.

Sostieni anche tu un divieto di importazione ed esportazione dei trofei di caccia: hsi.org/bastacacciaaltrofeo

Britta Jaschinski
Nota per il suo stile fotografico unico, Britta Jaschinski è una fotogiornalista tedesca che indaga il rapporto tra l’uomo e la natura e l’impatto di tale rapporto, documentando i crimini contro la fauna selvatica e l’ambiente. Collabora con autorità, associazioni di beneficenza, musei e organizzazioni ambientali e il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi internazionali. Le sue foto sono state pubblicate su Geo, National Geographic, The Guardian, Stern, Spiegel e molte altre riviste e libri e sono state esposte in mostre in tutto il mondo. Quando non impegnata in incarichi fotografici, è relatrice presso festival fotografici europei ed eventi di conservazione che richiamano un ampio pubblico internazionale. Le sue immagini investigative e le mostre multimediali sui crimini contro la natura e la fauna selvatica sono di forte impatto, ma anche avvincenti e sempre ispiratrici.

È cofondatrice di Photographers Against Wildlife Crime™ e del The Evidence Project, iniziative che informano il pubblico e chiedono a politica e legislativo di intervenire per tutelare la fauna selvatica e ciò che resta della natura selvaggia.

Humane Society International
Humane Society International è un’organizzazione internazionale impegnata a migliorare il benessere degli animali in oltre 50 Paesi. Lavora in tutto il mondo per rafforzare il rapporto tra esseri umani e animali, salvare e proteggere cani e gatti, migliorare il benessere degli animali allevati, salvaguardare la fauna selvatica, promuovere metodologie alternative alla sperimentazione animale, intervenire in caso di disastri naturali e combattere la crudeltà nei confronti degli animali in tutte le sue forme.

Direzione artistica: Eva-Maria Heinen, Martina Pluda
Testi: Alessandro Fazzi, Eva-Maria Heinen, Britta Jaschinski, Madison Miketa, Martina Pluda, Sarah Veatch
Allestimento mostra: Mai Tai Srl
Realizzazione Grafica: Mai Tai Srl, offroad communications
Effetti sonori: Humane Society International/Europe
Video: Humane Society International, Kodami

Si ringraziano per il supporto artistico e istituzionale:
On. Michela Vittoria Brambilla
Sen. Dolores Bevilacqua
Britta Jaschinski
Diana Letizia


Natura morta. In consegna.

The macabre business of trophy hunting—photographs by Britta Jaschinski. March 12-21, 2024, Chamber of Deputies—Palazzo Valdina, Piazza in Campo Marzio 42, Rome

Bodies, skins, paws, and heads with empty stares. Stiffened in the stillness of death. No longer animals, but lifeless objects, rendered as such by the barrel of a gun and immortalized by the lens of the camera. They are the still lifes of our time, of the 19th-21st centuries. This is the essence of Britta Jaschinski’s photographs, displayed in the exhibition “Natura morta. In consegna.” which, as implied by the title, evoke the parallels between the killing and objectification of animals belonging to threatened and endangered species and the classic idea of “still life”, i.e. the pictorial representation of inanimate objects, among which also hunting spoils.

“Natura morta. In consegna.” invites the audience to reflect on the moral complexity and symbolism hidden in hunting trophies: macabre souvenirs obtained by elite hunters in distant lands, usually Westerners, from the killing of “prized” animals who are chased and hunted down for fun only to be imported into foreign lands. Objects often seen as prestigious and a status symbol but which, in reality, represent an anthropocentric, anachronistic and colonial view of nature.

The aim of the exhibition is to highlight the impact of trophy hunting, still legal in many countries, by highlighting its insensitivity towards animal life, particularly of endangered and internationally protected species, its danger to conservation efforts and the protection of ecosystems, biodiversity, and the environment, but also the absence of economic benefits for local communities, despite the “do-gooder” claims of its proponents. Trophy hunters, in fact, only marginally contribute to the economy of the places where they practice their pastime, in the face of significant animal suffering and environmental and social damage.

Trophy hunting and its impact
Between 2013 and 2022, the European Union imported hunting trophies from over 27.000 animals obtained from species protected by the Convention on International Trade in Endangered Species (CITES), positioning itself as the world’s second-largest importer after the United States. The main exporting countries to the EU are Namibia, South Africa, and Canada. Hartmann’s mountain zebra, the chacma baboon, the American black bear, the brown bear, the African elephant, and the African lion are among the most imported animal species in Europe. In Italy, during the same period, 492 trophies were imported; among the most trophy hunted species were the hippopotamus, the African elephant, the African lion, the leopard, the brown bear, and the polar bear.

Trophy hunting does not positively contribute to conservation; on the contrary, it threatens the survival of entire animal populations. Due to the competitive nature of this practice, trophy hunters aim to kill animals with certain physical characteristics: elephants with the most imposing tusks, lions with the thickest and darkest manes, rhinoceroses with the most developed horns. These are often adult individuals, in reproductive age and essential for the well-being and stability of the social groups and ecosystems in which they live. Hunters, in doing so, cause unnatural selection which can alter the genetic traits of hunted populations, with negative consequences for their survival and biological diversity. Carnivores and large herbivores play crucial roles in ecosystems, and trophy hunting represents additional unsustainable stress for animal species that already live under continuous and strong anthropogenic pressure.

Ultimately, this practice symbolizes colonial ideologies and, at the same time, perpetuates discrimination and social inequalities, offering extremely limited and inequitably distributed support to local communities, particularly when compared to wildlife observation and photographic tourism, which represents a more ethical option but also more economically advantageous for the countries and populations involved. For example, while a hunter can pay up to $40,000 to shoot a male elephant, the same live animal can generate $23,000 annually through photographic tourism, thus obtaining a potential value of $1.6 million over his lifetime, or 40 times what the hunter paid.

Hunting trophy imports to Italy between 2013 and 2022:

Species

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

2022

Total


Hippopotamus (Hippopotamus amphibius)

0

0

6

7

5

127

13

2

0

3

163


African elephant (Loxodonta africana)

7

5

7

17

16

20

30

5

7

15

129

Lion

(Panthera leo)

 

0

0

12

5

4

12

17

7

0

2

59

Leopard (Panthera pardus)

11

6

9

5

1

8

9

3

2

1

55

Brown bear (Ursus arctos)

0

1

0

1

7

4

2

0

2

1

18

Marco Polo sheep

(Ovis polii)

 

0

0

0

5

0

5

3

1

0

0

14

Polar bear (Ursus maritimus)

0

0

0

2

0

1

0

5

1

0

9

Grey wolf

(Canis lupus)

 

3

0

0

1

1

0

1

1

0

1

8

Wildcat

(Felis silvestris)

 

0

1

0

1

2

2

0

0

0

0

6

Scimitar oryx (Oryx dammah)

0

0

2

1

1

0

0

1

1

0

6

Cheetah (Acinonyx jubatus)

0

0

0

0

0

1

0

2

0

1

4

Markhor

(Capra falconeri)

 

0

0

0

0

0

0

1

0

0

2

3


Southern white rhinoceros

(Ceratotherium simum simum)

0

0

0

0

1

0

0

1

0

0

2


Hartmann’s mountain zebra

(Equus zebra hartmannae)

0

0

0

2

0

0

0

0

0

0

2

Eurasian lynx (Lynx lynx)

0

0

2

0

0

0

0

0

0

0

2

Gobi argali

(Ovis darwini)

 

0

0

1

1

0

0

0

0

0

0

2

American black bear

(Ursus americanus)

 

0

0

0

0

0

0

0

0

2

0

2

Addax

(Addax nasomaculatus)

 

0

0

0

0

1

0

0

0

0

0

1


Black rhinoceros (Diceros bicornis)

0

0

0

0

1

0

0

0

0

0

1

Giraffe

(Giraffa camelopardalis)

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

1

Argali sheep (Ovis ammon)

0

0

0

0

0

0

1

0

0

0

1

Jaguar

(Panthera onca)

 

0

0

0

0

0

1

0

0

0

0

1

Tiger

(Panthera tigris)

 

0

0

0

0

0

1

0

0

0

0

1

Yellow baboon (Papio cynocephalus)

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

1


Blue duiker (Philantomba monticola)

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

1

Grand total

21

13

39

48

40

182

77

28

15

29

492

Source: data extracted from the CITES Trade Database, updated as of February 1, 2024.

#NotInMyWorld
The location for this exhibition is no coincidence. It is obvious to recognize Italy’s involvement in this harmful practice, and it is therefore necessary to emphasize the need for legislative action, both at the European and national level, to stop the import and export of hunting trophies obtained from threatened and endangered species.

With the #NotInMyWorld campaign, Humane Society International shines a spotlight on this issue and aims to hold accountable the policies of individual Member States and the European Union, as well as those companies directly or indirectly facilitating or supporting trophy hunting.

In just a few years, the campaign has already achieved significant results: in January 2024, the Belgian Parliament permanently banned the import of trophies from many endangered species into the country, as did the Finnish Parliament in December 2022. A similar law is currently under discussion in the French Parliament. Regarding Italy, legislative proposals aiming to ban the import and export of hunting trophies have been presented both during the previous legislature and the current one, both in the Chamber of Deputies, sponsored by Hon. Brambilla, and in the Senate, sponsored by Sen. Bevilacqua. Finally, in December 2023, Italy’s flag carrier ITA Airways joined the campaign, formalizing their ban on transporting hunting trophies as both cargo and passenger baggage on its flights.

Join us, support a ban on the import and export of hunting trophies: hsi.org/bastacacciaaltrofeo

Britta Jaschinski
Renowned for her unique style in photography, Britta Jaschinski is a London-based, German photojournalist who investigates the connection between humans and nature and the impact of this relationship, documenting crimes against wildlife and the environment. She collaborates with authorities, charities, museums, and environmental organizations, and her work has received numerous international awards. Her photos have been featured in publications such as Geo, National Geographic, The Guardian, Stern, Spiegel, and many others, and exhibited worldwide. When not on assignment, she is a speaker at European photo festivals and conservation events with large international audiences. Her investigative images and multimedia exhibitions on crimes against nature and wildlife can be hard-hitting yet compelling and always inspiring.

She is the co-founder of Photographers Against Wildlife Crime™ and The Evidence Project, initiatives that inform the public and call on policymakers and legislators to intervene to protect wildlife and what remains of the wilderness.

Humane Society International
Humane Society International is an international organization committed to animal welfare in over 50 countries across the globe. It works worldwide to strengthen the human-animal bond, rescue and protect dogs and cats, improve the welfare of farmed animals, safeguard wildlife, promote alternative methods to animal testing, intervene in natural disasters, and fight cruelty towards animals in all its forms.

Artistic direction: Eva-Maria Heinen, Martina Pluda
Texts: Alessandro Fazzi, Eva-Maria Heinen, Britta Jaschinski, Madison Miketa, Martina Pluda, Sarah Veatch
Exhibition setup: Mai Tai Srl
Graphic design: Mai Tai Srl, offroad communications
Sound effects: Humane Society International/Europe
Video: Humane Society International, Kodami

Special thanks for the artistic and institutional support:
Hon. Michela Vittoria Brambilla
Sen. Dolores Bevilacqua
Britta Jaschinski
Diana Letizia

Unisciti a noi per fermare l’importazione di trofei di caccia

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