Forte video di Humane Society International per dire basta al lockdown degli animali ingabbiati e confinati a vita

Il COVID-19 deve essere un “momento cruciale di cambiamento” per gli animali negli allevamenti, uccisi per le loro pellicce e vittime del traffico di specie selvatiche

Humane Society International


ROMA—Per milioni di persone in tutto il mondo, il lockdown durante la pandemia globale di coronavirus ha significato diversi mesi di isolamento, a tutela della salute pubblica. Ma per miliardi di animali ingabbiati e confinati negli allevamenti intensivi, negli allevamenti di animali da pelliccia e oggetto del commercio di specie selvatiche, la prigionia dura una vita intera. In questi contesti, gli animali trascorrono tutta la loro esistenza, o gran parte di essa, rinchiusi in gabbie, voliere, stabulari o altri metodi di confinamento in cui gli vengono negati sufficiente spazio e stimoli. Il tutto per le nostre abitudini alimentari o per i capricci della moda. L’organizzazione internazionale per la protezione degli animali Humane Society International vuole cambiare tutto ciò e ha collaborato con la società di produzione belga Fledge, per creare un video social per mobilitare le persone di tutto il mondo ad agire a favore degli animali rinchiusi e costretti a una vita di isolamento.

Con la colonna sonora resa disponibile dalla band belga Svínhunder, il video di 120 secondi intitolato “End the Lockdown for Animals” (“Basta Animali in Lockdown”) chiede allo spettatore di riflettere sui propri sentimenti di frustrazione e solitudine durante la pandemia, per potersi immedesimare nella situazione vissuta da miliardi di animali sfruttati e imprigionati.

Martina Pluda, direttrice per l’Italia di Humane Society International, dice: “Milioni di persone in tutto il mondo hanno condiviso la sfida, la frustrazione e la monotonia del lockdown. Ora, mentre ripartiamo e riconquistiamo alcune delle nostre libertà, chiediamo ai cittadini e ai responsabili politici in Italia e in tutta l’Unione Europea di contribuire a porre fine all’isolamento per quegli animali che passano tutta la loro vita in questo stato. Per troppo tempo le industrie alimentari e della moda hanno operato sulla sofferenza degli animali, sia che si tratti di galline ovaiole rinchiuse in gabbie così piccole da non poter nemmeno allungare le ali, sia che si tratti di volpi e cani procione che impazziscono a causa della monotonia della loro vita negli allevamenti di pellicce. Scegliendo stili di vita che non causano sofferenza agli animali e modificando le leggi per proteggerli, possiamo cambiare tutto questo. Il COVID-19 deve essere un momento cruciale di cambiamento del modo in cui trattiamo gli animali. È tempo di plasmare un futuro più umano, sicuro e libero per tutti!”

La Fledge dichiara: “Come regista, l’obiettivo principale è quello di trasmettere al pubblico un sentimento, un messaggio o un’idea. Questa esperienza globale e senza precedenti della quarantena, ha fatto capire alla gente l’importanza di vivere liberamente e ci ha dato l’opportunità unica di raccontare questa storia parallela. Ci auguriamo che evidenziando questa esperienza condivisa, in un video di due minuti, le persone possano comprendere la sofferenza di tutti questi animali. Speriamo funga da catalizzatore per il cambiamento.”

Mentre in alcune parti del mondo le misure per il contenimento del COVID-19 cominciano ad allentarsi, gli uffici di HSI presenti su tutto il globo – Stati Uniti, Canada, India, Nepal, Sri Lanka, Corea del Sud, Vietnam, Messico, Sudafrica, Regno Unito, Italia, Germania, Brasile, Costa Rica, El Salvador, Honduras e Guatemala – promuoveranno il video attraverso i propri canali social. Con la sua ultima campagna #BastaAnimaliInLockdown, HSI ha individuato tre misure cruciali per porre fine a una vita di isolamento per gli animali e prevenire future pandemie.

Tre misure per porre fine all’isolamento degli animali e prevenire future pandemie

1.  Mettere fine all’uso delle gabbie per gli animali d’allevamento e fare scelte alimentari più sostenibili

Miliardi di animali soffrono negli allevamenti di tutto il mondo. Sono ancora 300 milioni gli animali allevati che soffrono nelle gabbie d’Europa. Nonostante l’Unione Europea abbia vietato alcune delle pratiche d’allevamento più crudeli, le cosiddette gabbie arricchite per le galline ovaiole e le gabbie di gestazione per le scrofe sono ancora permesse e molto diffuse. Questo significa che a milioni di galline e di scrofe viene negato lo spazio per muoversi, socializzare ed esplorare l’ambiente circostante. Oltre ad essere crudele, questa forma di allevamento è anche legata all’origine di malattie più virulente, a causa del gran numero di animali ammassati in ambienti non igienici. HSI vuole che i governi e le aziende mettano fine all’allevamento intensivo ed investano nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie e alternative a base vegetale. HSI esorta anche i consumatori a fare scelte alimentari più sostenibili e compassionevoli, scegliendo una dieta a base vegetale.

2. Vietare l’allevamento e il commercio di animali da pelliccia

Ogni anno, circa 100 milioni di animali vengono uccisi per la loro pelliccia. Per la maggior parte si tratta di volpi, visoni e cani procione rinchiusi in piccole gabbie di filo metallico. Queste terribili condizioni possono causare disturbi psicologici e stereotipie e portare persino all’automutilazione. Alla fine della loro cosiddetta vita produttiva vengono brutalmente uccisi con gas tossici, elettrocuzione anale e, in alcuni casi, a bastonate. Gli allevamenti di animali da pelliccia sono anche un terreno fertile per la diffusione di malattie infettive, tra cui il virus che causa il Covid-19, come dimostrato dai recenti focolai negli allevamenti di animali da pelliccia nei Paesi Bassi e in Danimarca. HSI esorta tutte le aziende del settore della moda a rinunciare all’uso delle pellicce e i governi a prendere provvedimenti per porre fine a questo business crudele. Paesi come gli Stati Uniti, il Canada, la Cina e l’Italia dovrebbero impegnarsi a porre fine all’allevamento di visoni e di altri animali usati per questo scopo.

3. Fermare il traffico di animali selvatici vivi 

Nel 2018 l’Unione Europea ha importato oltre 560.000 esemplari vivi di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi selvatici, protetti dalla convenzione CITES. Ogni anno, questo traffico mette a repentaglio la sopravvivenza e il benessere di miliardi di animali in tutto il mondo, comprese specie minacciate e in pericolo d’estinzione. Questi animali vengono spesso uccisi semplicemente per essere trasformati e venduti come suppellettili o gioielli, oppure condannati a una vita in cattività, come animali domestici esotici o per altri scopi commerciali. Allevati in cattività o catturati in natura, questi animali possono trasmettere una varietà di infezioni virali, batteriche, fungine e parassitarie comportano gravi rischi per la salute umana.

Link alla campagna di HSI: action.hsi-europe.org/BastaAnimaliInLockdown

Link per scaricare il video: https://we.tl/t-9btsNRu2rN

FINE

Contatto: Martina Pluda: Direttrice HSI Italia – mpluda@hsi.org; 3714120885

Crediti:

Società di produzione: Fledge

Scrittrice e regista: Maria Leon

Produttore: Roeland Jeangout

Editore: Joris Willems

Studio del suono: Sonhouse

Colonna sonora: Svínhunder

Voce fuori campo: Ewan Black

Classificazione: Florian Keirse

Humane Society International lavora in tutto il mondo per promuovere il rapporto uomo-animale, salvare e proteggere cani e gatti, migliorare il benessere degli animali da allevamento, salvaguardare la fauna selvatica, promuovere una ricerca senza animali, intervenire in caso di disastri naturali e combattere la crudeltà nei confronti degli animali in tutte le sue forme – www.hsi.org.

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