THAI NGUYEN, Vietnam—cani, tra cui 19 cuccioli di pochi giorni, sono stati salvati da un macello di carne di cane a Thai Nguyen, in Vietnam, dopo che il proprietario si è convinto a chiudere definitivamente il commercio e cambiare attività. Il signor Hung ha comprato, venduto e macellato circa 20.000 cani per il commercio di carne negli ultimi sette anni, ma ha dichiarato che l’uccisione degli animali pesava molto sulla sua coscienza e si è sentito sollevato quando l’organizzazione per la protezione degli animali Humane Society International gli ha offerto una via d’uscita nell’ambito del suo programma “Models for Change”. Il signor Hung adesso aprirà un negozio di prodotti agricoli per la comunità locale.
La squadra di HSI è arrivata da Vietnam, Indonesia e India per prelevare i 44 cani dalla struttura del signor Hung e trasportarli in un rifugio presso l’Università di Scienze Agrarie e Forestali di Thai Nguyen, dove sono stati vaccinati contro la rabbia: i cani riceveranno cure veterinarie e riabilitative prima di essere resi disponibili per l’adozione sul territorio.
Circa 5 milioni di cani vengono uccisi ogni anno per il commercio della loro carne in Vietnam: la maggior parte di loro sono animali domestici rubati o randagi adescati sulle strade con esche avvelenate, o catturati con pistole taser, tenaglie o corde, oppure importati da Paesi limitrofi come la Cambogia. Tuttavia, la maggior parte dei cani del signor Hung gli erano stati venduti da famiglie rurali che allevavano cuccioli per integrare il loro reddito principale.
I commercianti di solito vanno di villaggio in villaggio in moto o in camion per raccogliere i cuccioli dalle comunità rurali. I cuccioli vengono stipati in piccole gabbie e portati in strutture come quella del signor Hung per essere ingrassati forzatamente; molti di loro soffrono di disidratazione, soffocamento, colpi di calore o perdono la vita durante il viaggio.
Prima della chiusura, i commercianti consegnavano circa 50 cuccioli ogni uno o due mesi alla struttura del signor Hung, dove venivano tenuti in gabbie sporche, senza ricevere cure veterinarie, per essere ingrassati durante un periodo di diverse settimane o mesi fino a raggiungere il peso adeguato alla macellazione ed essere venduti come “thịt chó” (carne di cane).
Le ricerche di HSI in altre parti del Vietnam hanno portato alla luce la crudele pratica dell’alimentazione forzata, praticata tramite l’inserimento di un tubo in gola in modo che il riso arrivasse direttamente nello stomaco dei cani. Pur affermando di non averla mai praticata, il signor Hung era a conoscenza di questa pratica. Oltre a vendere i cani ai macelli e ai ristoranti locali, uccideva uno o due cani al giorno, colpendoli con un coltello alla giugulare o al cuore, in piena vista degli altri cani. Un ciclo di sofferenza e brutalità che ha finito per esasperare lo stesso Hung.
“Guardavo i loro occhi imploranti – dichiara – e vedevo le loro code scodinzolare nervosamente mentre mi avvicinavo, e ogni volta diventava più difficile farlo. Arrivavano da me come cuccioli felici e pieni di vita, ma presto diventavano traumatizzati e spaventati. Alla fine, mi si è spezzato il cuore. I cani sono così leali e amichevoli che venderli o ucciderli mi sembrava un tradimento: pesava molto sulla mia coscienza. Quando ho saputo che il programma “Models for Change” di Humane Society International aveva aiutato un altro commerciante di Thai Nguyen a chiudere il suo macello e ristorante di carne di cane l’anno scorso, mi sono sentito sollevato nel sapere che c’era un modo per ricominciare la mia vita senza dover uccidere animali per vivere. Sono entusiasta della mia nuova attività e di sapere che tutti i miei cani avranno la vita felice che meritano, con famiglie che si prenderanno cura di loro”.
Oltre ad affrontare l’estrema crudeltà insita nel commercio di cani per il consumo umano, il programma di HSI contribuisce anche a contrastare la diffusione del mortale virus della rabbia in Vietnam. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la rabbia uccide ogni anno più di 70 persone in Vietnam: la maggior parte dei casi è causata dal morso di un cane, mentre altri casi accertati sono legati alla macellazione e al consumo di cani. Un’alta incidenza di cani positivi alla rabbia è stata documentata nei macelli della capitale, Hanoi. Che si tratti di traffico da Paesi vicini, cattura e trasporto a centinaia di chilometri attraverso il Vietnam o vendita per la macellazione da parte di famiglie locali, il commercio di carne di cane comporta il movimento e la macellazione in massa di cani di cui non si conoscono eventuali malattie o lo stato di vaccinazione, mettendo a repentaglio gli sforzi per controllare la diffusione della rabbia.
“Il commercio di carne di cane è un’attività crudele e pericolosa in Vietnam, che mette a rischio la salute della nazione per profitto, in violazione delle leggi esistenti”, sottolinea Phuong Tham, Direttore di Humane Society International per il Vietnam. “Hung è il secondo commerciante del Vietnam a partecipare al nostro programma “Models for Change”: l’auspicio è anche di sensibilizzare le autorità a impegnarsi in una strategia per fornire ai lavoratori del settore mezzi di sussistenza alternativi ed economicamente validi, sostenendo al contempo gli sforzi del Governo per eliminare la rabbia. Sebbene la carne di cane sia ancora diffusa in alcune zone del Paese, si registra una sempre maggiore opposizione a questa pratica tra la crescente popolazione di amanti degli animali domestici in Vietnam, frustrata dalla mancanza di azioni contro i ladri e i commercianti di cani senza scrupoli, che rubano gli amati compagni di vita delle persone. Con l’evoluzione del ruolo dei cani nella società, deve cambiare anche la legislazione per proteggerli dalla crudeltà e dallo sfruttamento”.
Il programma “Models for Change” di HSI è stato avviato in Vietnam l’anno scorso, dopo aver operato con successo dal 2015 in Corea del Sud, dove l’associazione ha chiuso 18 allevamenti di cani da carne e ha contribuito a creare un sostegno pubblico e politico per un divieto a livello nazionale. HSI ha portato il suo programma “Models for Change” in Vietnam l’anno scorso con la chiusura di un macello e di un ristorante per cani di proprietà di un vicino di casa del signor Hung. La chiusura ha spinto il signor Hung a contattare l’Università di Scienze Agrarie e Forestali di Thai Nguyen per un aiuto nel reinserimento dei suoi cani, che a sua volta ha chiesto ad HSI di fornire competenze e risorse per sostenere il salvataggio e formare veterinari locali per contribuire al successo a lungo termine del centro di recupero.
Il commercia della carne di cane:
- Il Vietnam è la patria del commercio di carne di cane e di gatto più prolifico del Sud-est asiatico, con una macellazione stimata di circa cinque milioni di cani e un milione di gatti all’anno. Alcuni consumatori credono, nonostante l’assenza di prove scientifiche, che la carne di cane abbia proprietà medicinali e possa aumentare la virilità maschile.
- Le ricerche di HSI suggeriscono che la carne di cane è consumata da circa il 40% della popolazione, ma non è una prelibatezza costosa: a Thai Nguyen costa dai 150.000 ai 200.000 VND ($6-$8) al piatto.
- Mentre la vendita e il consumo di carne di cane non sono illegali in Vietnam, sia la movimentazione trans-provinciale non regolamentata di cani che il furto di animali domestici sono reati. I funzionari di diverse città, tra cui Hanoi e Hoi An, si sono impegnati a porre fine al commercio, ma la legge viene raramente applicata.
- I furti di animali domestici e l’arresto dei ladri sono spesso riportati dai media vietnamiti e i proprietari devastati spesso ricomprano i loro amati compagni se hanno la fortuna di ritrovarli dopo la cattura.
- Il legame tra la trasmissione della rabbia e il commercio di carne di cane in Vietnam è stato chiaramente identificato dall’OMS[1]. I dati dell’Istituto Nazionale di Igiene ed Epidemiologia del Vietnam mostrano che una percentuale significativa di pazienti viene infettata dal virus dopo aver ucciso, macellato o mangiato cani, o dopo essere stata morsa. Nel 2018 e nel 2019, le autorità di Hanoi e Ho Chi Minh City hanno rispettivamente invitato i cittadini a non consumare carne di cane per ridurre il rischio di trasmissione della malattia.
- Nel luglio 2023, il Comitato del Popolo della Provincia di Dong Nai e HSI hanno firmato un accordo triennale, unico nel suo genere, per collaborare nella lotta al commercio di carne di cane e di gatto, attuando un programma di vaccinazione antirabbica, scoraggiando il consumo di carne di cane e di gatto attraverso campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, sostenendo le attività delle Forze dell’Ordine contro il traffico di cani e gatti, promuovendo il benessere degli animali da compagnia e aiutando i lavoratori dell’industria della carne di cane e di gatto a passare a mezzi di sussistenza alternativi.
Foto e video delle operazioni di chiusura del mattatoio per cani
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FINE
Contatto: Martina Pluda, direttrice per l’Italia, mpluda@hsi.org; 3714120885
[1] Hampson, K., 2009. Mission Report: Vietnam. WHO