Corea del Sud, pubblicato il piano governativo per porre fine al commercio di carne di cane: un “traguardo importante”, secondo HSI/Korea, ma servono misure ulteriori

Humane Society International / South Korea


HSI

SEUL, Corea del Sud—È stato pubblicato ieri il tanto atteso “piano base” del Governo della Corea del Sud per porre gradualmente fine al commercio di carne di cane. Gli attivisti di Humane Society International/Korea hanno accolto la notizia come un “importante traguardo in questo storico percorso” e hanno esortato altri paesi dell’Asia a seguire l’esempio. Tuttavia, secondo HSI/Korea, sono necessarie ulteriori azioni per prevenire le terribili sofferenze dei cani.

Sangkyung Lee, responsabile della campagna di HSI/Korea per porre fine al commercio della carne di cane, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La pubblicazione del piano del governo per la graduale dismissione dell’industria della carne di cane in Corea del Sud rappresenta un importante traguardo in questo storico percorso che vi porrà fine una volta per tutte. Speriamo che altri paesi asiatici, dove il commercio della carne di cane persiste nonostante l’opposizione pubblica, seguano l’esempio della Corea del Sud, affinché la nostra legge speciale e il piano base possano fungere da catalizzatori per simili prese di posizione etiche in tutto il mondo. HSI/Korea è pronta a fornire ulteriori consigli al Governo sul benessere dei cani e a salvarli quando possibile, affinché le vittime di questa brutale industria abbiano la possibilità di una vita felice”.

Riguardo al piano di sostegno finanziario per gli allevatori di cani destinati alla produzione di carne, la referente di HSI/Korea ha commentato: “Siamo delusi che il piano base del governo preveda aiuti finanziari per gli allevamenti di cani sulla base del numero di animali allevati. Sebbene siano stati fissati limiti in base alla capacità dichiarata degli impianti di smaltimento dei rifiuti, questo approccio rischia di portare a un improvviso aumento del numero di cani allevati al solo scopo di ottenere più indennizzi, alimentando le nascite di cuccioli destinati a soffrire. Questo approccio va nella direzione opposta rispetto allo scopo della legge speciale e rischia di esporre ancora più cani a crudeltà, rendendo la gestione da parte del Ministero dell’Agricoltura, delle Risorse Alimentari e degli Affari Rurali di questi animali ancora più difficoltosa. Esortiamo il Ministero a rivalutare la decisione e a optare invece per un importo fisso o un pacchetto di aiuti basato sul piano di transizione di ciascun allevatore”.

Riguardo alla gestione dei cani durante e dopo il periodo di transizione, Lee ha aggiunto: “Sono chiaramente necessarie discussioni urgenti sulle azioni prioritarie da intraprendere per arrestare la nascita di cuccioli negli allevamenti durante la fase di transizione. Il Governo nazionale deve impegnarsi attivamente con le amministrazioni locali e le organizzazioni di tutela degli animali, come HSI/Korea, per garantire che gli allevatori separino immediatamente gli esemplari di sesso maschile e femminile negli allevamenti per fermare le attività riproduttive. Non c’è alcun motivo per far nascere altri cuccioli innocenti in questa crudele industria proprio ora che l’obiettivo è quello di porvi fine”.

Note:

  • Con oltre 6 milioni di cani domestici che vivono nelle case dei coreani, la domanda di carne di cane è ai minimi storici. Stando a un sondaggio condotto da Nielsen Korea nel 2023, l’86% degli abitanti della Corea del Sud non è intenzionato a consumare carne di cane in futuro e il 57% è favorevole all’introduzione di un divieto.
  • Dal 2015, HSI/Korea ha aiutato 18 allevatori di cani in tutta la Corea del Sud a passare alla coltivazione di vegetali come peperoncino e prezzemolo, o alla consegna dell’acqua e ad altre attività economiche nell’ambito del programma Models for Change.
  • La Corea del Sud si unisce a un numero crescente di paesi in tutta l’Asia che hanno vietato il commercio di carne di cane (con diversi gradi di applicazione), tra cui Hong Kong, Taiwan, le Filippine, l’India, la Thailandia e Singapore, oltre alle città di Shenzhen e Zhuhai nella Cina continentale, la provincia di Siem Reap in Cambogia e più di 60 città, distretti e province dell’Indonesia.

A questo link è possibile visionare le foto e i video raccolti da HSI/Korea a testimonianza della chiusura degli allevamenti di cani per la produzione di carne. Si prega di contattare escuri@hsi.org per scaricare gli asset desiderati.

FINE

Contatti stampa:

  • Eva-Maria Heinen, Senior Manager Media & Communications, HSI/Europe. emheinen@hsi.org +39 3338608589
  • Elisabetta Scuri, Media & Communications Manager Italy, HSI/Europe. escuri@hsi.org

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