BRUXELLES, Belgio—La decisione odierna del Comitato Permanente della Convenzione di Berna di ridurre la tutela del lupo rappresenta un pericoloso passo indietro per la biodiversità e stabilisce un preoccupante precedente per la conservazione della fauna selvatica in Europa, secondo diverse organizzazioni per la protezione degli animali.
Riunitosi a Strasburgo questa settimana, il Comitato ha deciso di riclassificare il lupo da “strettamente protetto” a “protetto” ai sensi della Convenzione di Berna. L’International Fund for Animal Welfare (IFAW), Eurogroup for Animals e Humane Society International/Europe avvertono che questa scelta, dettata da motivazioni politiche, mina decenni di progressi, lenti ma costanti, nel recupero della specie.
“Questa decisione ignora la scienza e apre la porta a interferenze politiche negli sforzi di conservazione”, ha dichiarato Ilaria Di Silvestre, Direttrice delle Politiche e dell’Advocacy per l’Europa dell’IFAW. “Il lupo è ancora in pericolo in molte parti d’Europa e indebolire la sua protezione porterà solo a ulteriori conflitti e metterà a rischio la sua ripresa”.
La Dottoressa Joanna Swabe, Direttrice delle Relazioni Istituzionali di Humane Society International/Europe, ha aggiunto: “La decisione dell’UE di limitare le protezioni legali per i lupi stabilisce un pericoloso precedente per altre specie europee, come orsi e linci. Tutte le decisioni relative allo status di protezione delle specie selvatiche devono basarsi su prove scientifiche solide. Invece, le decisioni sui lupi sono chiaramente guidate dalla convenienza politica e riescono solo a compiacere gruppi di interesse, come i cacciatori, che preferiscono ricorrere ai fucili, anziché lavorare sulla convivenza con i grandi carnivori”.
Sebbene il lupo sia in fase di ripresa in alcune parti d’Europa, sei delle nove popolazioni di lupo europee restano classificate come “quasi minacciate” o “vulnerabili”. I conservazionisti sottolineano che le misure di protezione sono fondamentali per garantire che la specie raggiunga e mantenga uno stato di conservazione favorevole. Se fosse trasferito nella legislazione dell’Unione Europea, il declassamento dello status di protezione del lupo permetterebbe una maggiore flessibilità nella caccia, ma l’esperienza e le prove scientifiche hanno dimostrato che l’abbattimento è una soluzione inefficace per ridurre gli attacchi agli animali domestici, a differenza delle misure preventive attuate con successo da molti agricoltori in tutta l’UE.
Léa Badoz, Responsabile del Programma Fauna Selvatica di Eurogroup for Animals, ha commentato: “Il lupo rappresenta purtroppo l’ultima pedina politica, vittima di disinformazione. Ridurre la protezione non risolverà le sfide legate alla convivenza, né aiuterà gli agricoltori. Questa scelta si basa su malintesi e minaccia i lupi, senza fornire un reale supporto agli agricoltori e alle comunità locali, molte delle quali sono favorevoli alla convivenza con il lupo. Le misure di coesistenza già sperimentate devono rappresentare la priorità, e l’UE dovrebbe sostenerle finanziariamente”.
Le tre organizzazioni si impegnano a promuovere la convivenza con la fauna selvatica e a monitorare attentamente eventuali cambiamenti successivi alla Direttiva Habitat dell’UE, per garantire che la protezione delle specie europee non venga ulteriormente compromessa.
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