Le organizzazioni per la protezione degli animali criticano la decisione di ridurre la tutela del lupo

International Fund for Animal Welfare, Eurogroup for Animals e Humane Society International/Europe avvertono che la decisione del Comitato Permanente della Convenzione di Berna rappresenta un pericoloso passo indietro per la biodiversità

Humane Society International / Europa


Gray wolf in Yellowstone National Park
Nathan Hobbs, iStock

BRUXELLES, Belgio—La decisione odierna del Comitato Permanente della Convenzione di Berna di ridurre la tutela del lupo rappresenta un pericoloso passo indietro per la biodiversità e stabilisce un preoccupante precedente per la conservazione della fauna selvatica in Europa, secondo diverse organizzazioni per la protezione degli animali.

Riunitosi a Strasburgo questa settimana, il Comitato ha deciso di riclassificare il lupo da “strettamente protetto” a “protetto” ai sensi della Convenzione di Berna. L’International Fund for Animal Welfare (IFAW), Eurogroup for Animals e Humane Society International/Europe avvertono che questa scelta, dettata da motivazioni politiche, mina decenni di progressi, lenti ma costanti, nel recupero della specie.

“Questa decisione ignora la scienza e apre la porta a interferenze politiche negli sforzi di conservazione”, ha dichiarato Ilaria Di Silvestre, Direttrice delle Politiche e dell’Advocacy per l’Europa dell’IFAW. “Il lupo è ancora in pericolo in molte parti d’Europa e indebolire la sua protezione porterà solo a ulteriori conflitti e metterà a rischio la sua ripresa”.

La Dottoressa Joanna Swabe, Direttrice delle Relazioni Istituzionali di Humane Society International/Europe, ha aggiunto: “La decisione dell’UE di limitare le protezioni legali per i lupi stabilisce un pericoloso precedente per altre specie europee, come orsi e linci. Tutte le decisioni relative allo status di protezione delle specie selvatiche devono basarsi su prove scientifiche solide. Invece, le decisioni sui lupi sono chiaramente guidate dalla convenienza politica e riescono solo a compiacere gruppi di interesse, come i cacciatori, che preferiscono ricorrere ai fucili, anziché lavorare sulla convivenza con i grandi carnivori”.

Sebbene il lupo sia in fase di ripresa in alcune parti d’Europa, sei delle nove popolazioni di lupo europee restano classificate come “quasi minacciate” o “vulnerabili”. I conservazionisti sottolineano che le misure di protezione sono fondamentali per garantire che la specie raggiunga e mantenga uno stato di conservazione favorevole. Se fosse trasferito nella legislazione dell’Unione Europea, il declassamento dello status di protezione del lupo permetterebbe una maggiore flessibilità nella caccia, ma l’esperienza e le prove scientifiche hanno dimostrato che l’abbattimento è una soluzione inefficace per ridurre gli attacchi agli animali domestici, a differenza delle misure preventive attuate con successo da molti agricoltori in tutta l’UE.

Léa Badoz, Responsabile del Programma Fauna Selvatica di Eurogroup for Animals, ha commentato: “Il lupo rappresenta purtroppo l’ultima pedina politica, vittima di disinformazione. Ridurre la protezione non risolverà le sfide legate alla convivenza, né aiuterà gli agricoltori. Questa scelta si basa su malintesi e minaccia i lupi, senza fornire un reale supporto agli agricoltori e alle comunità locali, molte delle quali sono favorevoli alla convivenza con il lupo. Le misure di coesistenza già sperimentate devono rappresentare la priorità, e l’UE dovrebbe sostenerle finanziariamente”.

Le tre organizzazioni si impegnano a promuovere la convivenza con la fauna selvatica e a monitorare attentamente eventuali cambiamenti successivi alla Direttiva Habitat dell’UE, per garantire che la protezione delle specie europee non venga ulteriormente compromessa.

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Contatti stampa: Elisabetta Scuri: +39 3445283910; escuri@hsi.org

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