Pellicce, associazioni: “Ancora nel limbo i 5.000 visoni riproduttori rimasti nelle gabbie dopo lo stop per legge agli allevamenti”

La Conferenza Stato-Regioni si è espressa sullo schema di Decreto interministeriale su indennizzi e cessione degli animali, le organizzazioni animaliste non sono d’accordo

Humane Society International


Mink on a fur farm
HSI

ROMA—Mercoledì 12 ottobre, la Conferenza Stato-Regioni è stata convocata per esprimere il proprio Parere allo schema di Decreto del Ministro delle Politiche Agricole, di concerto con i Ministri della Salute e della Transizione Ecologica recante “Criteri e modalità di corresponsione dell’indennizzo a favore dei titolari degli allevamenti di visoni, volpi, cani procione, cincillà e di animali di qualsiasi specie per la finalità di ricavarne pelliccia, nonché la disciplina delle cessioni e della detenzione dei suddetti animali”, e che il Ministro Stefano Patuanelli ha emanato con oltre sei mesi di ritardo. Le organizzazioni per la protezione degli animali Essere Animali, Humane Society International/Europe, LAV e LEIDAA chiedono ai Ministri competenti di non prenderla in considerazione, convinte che le proposte ivi contenute siano dannose per gli animali ancora detenuti negli allevamenti chiusi.

Nel Parere rilasciato, le Regioni di fatto ritardano la possibilità di accasamento dei visoni proponendo di rimandare ad ulteriore Decreto interministeriale la regolamentazione della sterilizzazione obbligatoria dei visoni rimasti negli allevamenti e dei requisiti strutturali e gestionali che le strutture dovranno garantire per essere ritenute idonee all’accoglimento degli animali.

“Ci appelliamo ai Ministri uscenti ma ancora direttamente competenti sino a formazione del nuovo Governo, Stefano Patuanelli, Roberto Speranza e Roberto Cingolani, affinché non diano seguito al Parere emesso dalla Conferenza Stato-Regioni ma prendano i giusti provvedimenti per dare seguito a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio che ha vietato l’allevamento di animali per la produzione di pellicce e ha previsto l’eventuale cessione degli oltre 5.000 visoni, attualmente intrappolati in una sorta di limbo senza fine” – affermano Essere Animali, HSI/Europe, LAV e LEIDAA.

Come osservano in una nota le associazioni, la proposta di modifica allo schema di Decreto incrementa anche del 30% le varie voci di indennizzo previste per gli allevatori e sostituisce i “verbali ispettivi dell’Autorità veterinaria” finalizzati a documentare l’effettiva numerosità di visoni presenti nei singoli allevamenti, con una non ben identificata “altra documentazione ufficiale”.

Risulta inoltre problematica la previsione che “qualora si ravvisasse da parte dell’autorità competente un rischio di compromissione delle condizioni di benessere” nel periodo che intercorre tra la data di vigenza del Decreto che stanzia gli indennizzi e l’effettivo trasferimento dei visoni, “potrà essere consentita la soppressione degli animali”. Tale previsione è innanzitutto palesemente insensata poiché le gabbie degli allevatori, in cui attualmente si trovano i visoni, sono le stesse che sino allo scorso anno erano considerate idonee per stabulare gli animali per la produzione di pellicce. Inoltre, le associazioni ritengono che la previsione di abbattimento sia in violazione del Codice penale, art.544-bis, per cui “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.

FINE

Contatto: Martina Pluda, direttrice per l’Italia: mpluda@hsi.org; 3714120885

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