Le organizzazioni animaliste esortano il nuovo presidente della Corea del Sud Yoon Seok-yeol ad agire rapidamente e rispettare l’impegno preso per porre fine al crudele commercio di cani da carne

La sua elezione offre l’opportunità storica di relegare il commercio di carne di cane in Corea del Sud ai libri di storia

Humane Society International


Jean Chung for HSI

SEOUL—Le organizzazioni animaliste in Corea del Sud stanno esortando il neoeletto presidente Yoon Seok-yeol ad agire rapidamente per dare seguito al suo impegno preelettorale di porre fine all’industria della carne di cane. Tra queste, l’organizzazione per la protezione degli animali Humane Society International/Corea, con sede a Seoul, afferma che l’elezione di Yoon deve rappresentare “un’opportunità storica affinché l’industria della carne di cane in Corea del Sud venga relegata ai libri di storia.”

Yoon Seok-yeol, del partito People Power, ha rilasciato diverse dichiarazioni confermando il suo sostegno al divieto della commercializzazione della carne di cane a condizione che vi sia consenso sociale. Un sondaggio d’opinione del 2020, commissionato da HSI/Corea e condotto da Nielsen, ha dimostrato tale consenso. Infatti, quasi l’84% dei cittadini sudcoreani intervistati hanno affermato di non mangiare o di non voler mangiare carne di cane in futuro. Inoltre, quasi il 60% degli intervistati sosterrebbe un divieto legislativo del suo commercio.

Durante la 20a campagna elettorale presidenziale, Yoon è stato criticato per un’affermazione, infondata, ma spesso ripetuta dagli esponenti del settore, secondo cui i cani allevati per la loro carne sono diversi dai cani da compagnia. Yoon ha successivamente chiarito di essere personalmente contrario al consumo di cani e ha dichiarato che avrebbe portato avanti un piano di eliminazione graduale di quest’industria, a patto che questa azione fosse sostenuta dalla società coreana, cosa che è stata confermata dai sondaggi.

Dal 2015, HSI/Corea ha salvato più di 2.500 cani da allevamenti di cani da carne in Corea del Sud e ne ha chiusi definitivamente 17, in collaborazione con allevatori desiderosi di lasciarsi alle spalle questa attività in declino. Nara Kim, responsabile della campagna per HSI/Corea, afferma: “L’elezione di Yoon Seok-yeol come nuovo Presidente della Corea del Sud offre al nostro paese un’opportunità storica per relegare il commercio di carne di cane in Corea del Sud ai libri di storia. Più di un milione di cani all’anno—dai piccoli bassotti ai grandi Tosa—soffrono negli allevamenti di cani da carne, per poi essere uccisi e finire in una pietanza. I cani vengono ormai percepiti come membri della famiglia a tutti gli effetti quindi il consenso sociale a favore di un divieto sul consumo di carne di cane è ormai fuori dubbio. HSI/Corea è pronta a lavorare con il nuovo Presidente per mettere in atto il suo impegno. I cani allevati per la loro carne devono diventare un ricordo passato il prima possibile.”

Nel dicembre dello scorso anno, il Governo sudcoreano ha istituito una task force interministeriale per prendere in considerazione un divieto sul commercio dei cani da carne, su suggerimento dell’allora Presidente, Moon Jae-in. La task force, composta da quattro ministeri, nonché da stakeholder accademici, dell’industria della carne di cane e portavoce del benessere degli animali, dovrebbe formulare nuove raccomandazioni nell’aprile di quest’anno. Inoltre, il consiglio municipale della città di Seoul è chiamato a votare  su una proposta di legge che chiederà al Sindaco di vietare il consumo di cani da carne in tutta la città.

Alcuni dati:

  • HSI/Corea aiuta gli allevatori a passare a mezzi di sussistenza alternativi, rispettosi degli animali e maggiormente redditizi, come la coltivazione di piante di peperoncino o la distribuzione di cisterne di acqua. La maggior parte degli allevatori con cui HSI/Corea ha lavorato, ha sperimentato una crescente pressione sociale, familiare e finanziaria volta alla cessazione delle attività di allevamento dei cani. Con una maggiore attenzione al benessere degli animali e oltre sei milioni di cani da compagnia che ora vivono nelle case coreane, la domanda di carne di cane è diminuita.
  • Sebbene la maggior parte delle persone in Corea del Sud non mangi carne di cane, la convinzione che la zuppa di carne di cane dia sollievo durante la calura estiva e aumenti le forze è ancora valida per alcuni, in particolare per le generazioni più anziane.
  • In Corea del Sud vengono allevati fino a 1,5 milioni di cani all’anno in migliaia di allevamenti in tutto il paese. Molti di loro vengono venduti ai macellai per la stagione del Bok Nal tra luglio e agosto, per essere poi uccisi per elettrocuzione e venduti come ingrediente per le zuppe.
  • La carne di cane è vietata a Hong Kong, Singapore, in Taiwan, Thailandia, nelle Filippine, nonché nelle città cinesi di Shenzhen e Zhuhai, nella provincia di Siem Reap in Cambogia e in cinque città e reggenze in Indonesia. Si stima che in altre parti dell’Asia vengano ancora uccisi circa 30 milioni di cani all’anno per la loro carne.

Foto del programma di HSI/Corea per la chiusura degli allevamenti di cani da carne (creare account per il download.)

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Contatti: Martina Pluda, Direttrice per l‘Italia: mpluda@hsi.org; 3714120885

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