ROMA—L’inserimento di un divieto formale e un adeguamento sanzionatorio della Legge nr. 150/1992 che regola il commercio di animali appartenenti a specie minacciate di estinzione per porre fine all’importazione, esportazione e riesportazione di trofei di caccia verso e dall’Italia, al fine di tutelare la loro conservazione, la biodiversità e il benessere degli individui appartenenti a dette specie, favorendo una riduzione del numero di tali animali che vengono cacciati. Sono questi i punti principali della proposta di legge (Atto Camera n. 3430), presentata in occasione del World Wildlife Day, alla Camera dei Deputati, dai suoi primi firmatari, gli Onorevoli Vittorio Ferraresi e Francesca Flati (M5S), insieme alla Direttrice per l’Italia di Humane Society International (HSI) Martina Pluda. Si tratta della prima iniziativa legislativa sull’argomento, con il potenziale di posizionare l’Italia come leader per la protezione della biodiversità e la conservazione sostenibile della fauna selvatica. La proposta è stata elaborata per rispondere alle criticità legate al coinvolgimento dell’Italia nella caccia al trofeo, sollevate del rapporto pubblicato nel 2021 da HSI/Europe “I numeri della caccia al trofeo: Il ruolo dell’Unione europea nella caccia al trofeo a livello mondiale” che evidenzia altresì il ruolo devastante dell’Unione Europea come secondo importatore mondiale, dopo gli Stati Uniti, di trofei di caccia, compresi quelli di specie minacciate e in via di estinzione.
La proposta di legge prevede:
- il divieto di importazione, esportazione e ri-esportazione da e per l’Italia dei trofei di caccia di specie protette ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES);
- una pena, in caso di violazione del divieto, con l’arresto fino a tre anni e un’ammenda fino a 200.000 euro e 300.000 euro in casi di recidiva, nonché la confisca dei trofei di caccia che, sentita la Commissione CITES, saranno distrutti o utilizzati a fini didattici.
Nel quinquennio dal 2014 al 2018 l’UE ha importato quasi 15.000 trofei di caccia di 73 specie protette a livello internazionale, di cui 322 in Italia. Numeri simili sono stati confermati anche nel biennio 2019-2020, nonostante l’emergenza COVID: durante tale periodo, l’Italia ha importato 105 trofei di caccia di 13 differenti specie di mammiferi protette dalla CITES, tra le quali leoni minacciati, elefanti africani in pericolo e rinoceronti neri in pericolo critico di estinzione. In particolare, dal 2014-2018 l’Italia è risultata il primo importatore UE di trofei di ippopotamo (145), il quarto di trofei di leone africano di origine selvatica e il quinto di elefante africano. Rispetto ai trofei di leone, l’80% dei leoni risultano allevati in cattività, ovvero derivanti dalla pratica del cosiddetto “canned hunting”, o “caccia in scatola”, che prevede l’allevamento di tali animali e la loro uccisione in spazi recintati, così da facilitare il compito del cacciatore.
L’importazione dei trofei di caccia in Italia è tuttora legale e questa proposta di legge volta a fermarla incontra il favore della popolazione italiana. Infatti, secondo i risultati di un recente sondaggio, commissionato da HSI/Europe a Savanta ComRes, l’86% degli italiani intervistati si oppone alla caccia al trofeo di tutti gli animali selvatici e il 74% è a favore di un divieto di importazione di trofei di caccia nel nostro Paese. Inoltre, la petizione #NotInMyWorld lanciata da HSI in Italia ha già raccolto più di 40.000 firme.
L’Onorevole Vittorio Ferraresi, primo firmatario della proposta di legge, ha dichiarato: “Con questa proposta di legge a mia prima firma si intende contrastare l’uccisione di specie protette, a rischio di estinzione che potremmo non vedere mai più, e le violenze che vengono perpetrate contro di esse. La tutela della biodiversità è un importante fattore anche per la sopravvivenza dell’essere umano e quando intaccata mette a rischio il futuro e la qualità di vita delle prossime generazioni.”
L’Onorevole Francesca Flati ha detto: “Gli animali non sono trofei da esibire, ma esseri viventi e senzienti. Con questa proposta di legge vogliamo dire basta alla caccia senza regole. Blocchiamo subito l’importazione e l’esportazione dei trofei di caccia! Come Movimento 5 Stelle siamo in prima linea e al lavoro per fermare questa ignobile pratica.”
Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di Humane Society International, ha affermato: “Con questa proposta di legge diamo all’Italia la possibilità di schierarsi dalla parte della fauna selvatica e della sua reale tutela, azzerando il numero di animali protetti cacciati per divertimento, mercificati e importati quali macabri trofei in Italia, per poter essere appesi sopra un caminetto, come motivo di vanto. Si tratta di un passo che incontra il favore degli italiani, contrari a questa pratica elitaria e fuori dal tempo che non ha nulla a che vedere con la conservazione delle specie e della biodiversità.”
Il Senatore Gianluca Perilli (M5S), che nel dicembre del 2021 ha promosso, assieme ad altri senatori e senatrici, un emendamento alla Legge di Bilancio sul tema, ha espresso il suo supporto con la seguente dichiarazione: “Il nostro impegno per la tutela degli animali e per la salvaguardia della biodiversità va oltre i nostri confini nazionali. Con l’approvazione della riforma costituzionale, che introduce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli animali in Costituzione abbiamo fatto un passo importantissimo per la nostra società ma siamo consapevoli che dovranno seguire anche altri interventi normativi. Vietare l’importazione e l’esportazione di trofei di caccia a livello internazionale significa salvaguardare quelle specie selvatiche minacciate d’estinzione e tutelare la biodiversità.”
In un video messaggio da Cape Town, la Dott.ssa Audrey Delsink, Wildlife Director per HSI/Africa, ha sottolineato: “Studi dimostrano come la caccia al trofeo mette a rischio la conservazione delle specie selvatiche impattando negativamente sulla dinamica della popolazione, diminuendo i tassi di concepimento, riducendo la sopravvivenza dei cuccioli e degli adulti e aumentando la mortalità in specie come leoni, leopardi e puma, solo per citarne alcuni. Oltre a questo rischio, la caccia al trofeo non sostiene le comunità locali, che continuano a vivere in condizioni di estrema povertà. Infatti, uno studio su 8 paesi africani dimostra che mentre il turismo, nel suo complesso, contribuisce al PIL per il 2,8%-5,1%, il contributo massimo attribuibile ai cacciatori di trofei non supera lo 0,03% del PIL.”
“Questa proposta di legge rappresenta un’azione politica concreta per fermare il vergognoso coinvolgimento del nostro Paese in una pratica anacronistica e crudele che contribuisce a mettere a rischio la sopravvivenza globale di molte specie selvatiche” hanno concluso Ferraresi, Flati e Pluda.
Foto della presentazione della proposta di legge durante la conferenza stampa alla Camera dei Deputati (creare account per il download)
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Contatti:
- Eva-Maria Heinen: emheinen.hsi@gmail.com
- Martina Pluda: mpluda@hsi.org; 371.4120885