Laboratorio IO NON COMBATTO per affrontare con alunni delle scuole medie il tema dei combattimenti tra cani e il suo possibile legame con la devianza minorile; presente anche la cagnolina Zoe, salvata da questo circuito criminale

Humane Society International/Europe e Fondazione CAVE CANEM presentano la brochure pensata per le scuole medie: “invitiamo gli istituti scolastici a portarla in classe!”

Humane Society International / Europa


Chiara Muzzini/Fondazione CAVE CANEM 

ROMA—Si è tenuto ieri pomeriggio il laboratorio IO NON COMBATTO, destinato agli alunni delle scuole medie per affrontare assieme a loro i temi interconnessi dei combattimenti tra cani, della legalità e della sensibilità nei confronti degli animali, organizzato da Humane Society International/Europe e Fondazione CAVE CANEM ONLUS, presso la Biblioteca Aldo Fabrizi del quartiere San Basilio di Roma.

In Italia, la legge punisce chi organizza e dirige i combattimenti; alleva, addestra e fa partecipare gli animali; scommette sul risultato dei combattimenti; promuove o riprende queste attività; e chi le compie con persone armate o minori. La presenza di bambini o ragazzi è particolarmente grave perché può sviluppare insensibilità verso la sofferenza degli animali, entusiasmo per la violenza e mancanza di rispetto per la legge. Questo può portare alla devianza e alla delinquenza, che, secondo gli psicologi dell’età evolutiva, può svilupparsi nella fascia di età compresa fra i 10 e i 14 per i soggetti esposti a determinati comportamenti violenti, fino a diventarne assuefatti.

Per accompagnare il confronto con i ragazzi è intervenuta la Dottoressa Roberta Costagliola, psicologa specializzata nello sviluppo dell’età evolutiva. Ha dichiarato: “Il tema del combattimento tra cani è sì un argomento molto delicato ma che va assolutamente affrontato con i giovani di oggi, troppo spesso portati a vivere situazioni di vita devianti, in ambito sociale e relazionale, spesso sprovvisti degli strumenti giusti per fronteggiarle e fuggirle. Quindi si finisce per emulare i comportamenti dei “più forti” ma che risultano scorretti, lesivi, per loro e per gli altri, finendo inevitabilmente nel buio circuito della devianza minorile da cui risulta sempre più difficile uscirne. Con questo laboratorio abbiamo provato a lavorare sulle emozioni di giovani ragazzi davanti alla proiezione di video racconti con protagonisti i cani, con l’intenzione di sollecitare reazioni ed emozioni, dando a loro un nome. Un lavoro autoriflessivo gestito in piccoli gruppi con la possibilità di condivisione e collaborazione, ma anche un lavoro sull’empatia nei confronti dei cani, spostando il focus sulle vittime per far capire loro cosa realmente si prova ad essere dalla parte dei “più deboli”.”

In questo contesto è stata presentata anche una brochure dedicata agli alunni, che oltre a spiegare, con un linguaggio consono all’età dei lettori, cosa sono i combattimenti tra cani, interroga i ragazzi sul ruolo dei cani e degli animali nella società, del loro rapporto con essi e del contributo che possono dare per diffondere una cultura di rispetto e compassione verso gli animali. Gli animali come esseri senzienti, il significato di legalità, gli effetti crudeli sul corpo e sulla psiche dei combattenti i temi affrontati per sottolineare il messaggio centrale della brochure: “diventare un bullo, trasgredire, emulare comportamenti criminali non è mai cool!”

Federica Faiella, Presidente della Fondazione CAVE CANEM e Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di HSI/Europe dichiarano: “I combattimenti tra animali sono una pratica criminosa ed estremamente crudele che non risparmia nessuno. In primis i cani costretti a combattere, allenarsi e riprodursi per alimentare questi circuiti. In secondo luogo, bambini e ragazzi esposti a questa barbarie e quindi al rischio di emulare comportamenti criminali ed entrare in una spirale di delinquenza e violenza. Invitiamo gli istituti scolastici di tutta Italia a portare il tema e la brochure nelle classi per sensibilizzare e far riflettere i ragazzi. Siamo disponibili a presentare il nostro progetto nelle scuole che lo richiederanno e ringraziamo la Biblioteca Aldo Fabrizi che per prima ci ha voluto accogliere.”

Infine, le classi partecipanti hanno anche potuto conoscere Zoe, cagnolina salvata da un circuito di combattimenti salernitano e accolta da Humane Society International/Europe e Fondazione CAVE CANEM ONLUS presso il rifugio Valle Grande di Roma, dove ha intrapreso e concluso con successo un percorso di recupero psico-fisico, condotto dal team di educatori cinofili specializzati di Mirko Zuccari, Dog Trainer Manager della Fondazione CAVE CANEM. Con la presenza di Zoe il tema trattato non è rimasto solo astratto ma ha assunto il volto di un individuo concreto e reale. La vittima non è più un cane qualunque ma quel cane e la sua non è solo la storia di una vittima, bensì una di riscatto, di dignità restituita.

Foto dell’evento (creare account per il download)

Sul sito del progetto IO NON COMBATTO  è presente e scaricabile anche una guida al cittadino per riconoscere i segnali e denunciare la presenza di combattimenti tra cani.

FINE

Contatto: Martina Pluda, Direttrice per l’Italia: mpluda@hsi.org; 3714120885

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